Dalla relazione di progetto: “Zanzibar è stata dichiarata dall’Unesco una delle cento città da salvare. La proposta nasce quindi dal grande interesse storico-ambientale dell’isola e dalle possibilità di sviluppo turistico che necessita di infrastrutture qualificanti. Il “muro di Zanzibar” che delimita il lungomare è ormai fatiscente e sono indispensabili interventi urgenti di restauro e ristrutturazione. Si presenta altresì anche l’occasione di riorganizzare e ridisegnare le zone ad esso retrostanti. L’intervento nel primo tratto va dall’Istituto di Scienze Marine ai Jamituri Gardens e nel secondo fronteggia l’area in cui insistono lo Starehe Club, la Chinese Doctor’s House, l’Extecolms Building e l’Africa House. Per la prima parte è previsto un allargamento del lungomare di 7 metri che sarà pavimentato per una fascia di 5 metri con blocchetti di cenmento lasciato al grigio naturale. A distanza di 15 metri l’uno dall’altro saranno collocati dei lampioni in ghisa. Il suo disegno riproduce quello usato a Zanzibar nei primi del novecento. A separazione con l’attuale sede stradale sarà piantata una lunga fila di palme alternate ai lampioni frontistanti. Ogni tre palme vi sarà una panchina in ghisa. In questa maniera si costituirà una vera e propria “passeggiata a mare”. I Jamituri Gardens sono stati completamente ridisegnati e unificati in un unico grande spazio. Di fronte al Palazzo delle Meraviglie è previsto un prato con fiori o cespugli bassi per consentire la vista di questo bellissimo palazzo e aprire la visuale verso il mare dai loggiati del palazzo. Nel secondo tratto il muro viene consolidato e restaurato ove possibile mentre l’arredo urbano ripete, nella sua immagine unitaria, quello usato per le aree dei Jamituri Gardens....”
Committente: Cogefarimpresit
Progetto: Claudio Baldisserri, Lorenzo Sarti