Il progetto prevede il completamento della passeggiata, a partire dalla passerella realizzata con il 1° stralcio fino al Ponte mobile.
L’idea progettuale fondante resta quella di prevedere un percorso pedonale a ridosso della banchina per privilegiare il rapporto visivo con l’acqua, accompagnata da una fascia di separazione rispetto alla strada disegnata con verde, panchine, rampe, attrezzature varie di supporto.
La riduzione della sezione della strada a 6 metri permette comunque il traffico di servizio alle attività in essere e future, ai mezzi di controllo e di soccorso, all’uso delle biciclette, ma al contempo crea il vantaggio di poter mettere a disposizione, nella rimanente parte di sezione stradale, una fascia variamente configurabile per attività legate al tempo libero ed al “loisir”. Queste saranno organizzate in “isole tematiche” dedicate al movimento e all’attività fisica all’aria aperta (fitness), al relax, al gioco bimbi, all’estensione in esterno di attività di pubblico esercizio. Tali isole, delle dimensioni di 6 x 25 metri, saranno distribuite in maniera alternata lungo la banchina con un progressivo diradamento delle occasioni verso il ponte mobile. Inversamente, il verde di connessione acquisirà progressivamente sempre maggiore consistenza, con conseguenti notevoli benefici ambientali. Inoltre, le dimensioni delle aree a verde sono tali da consentire leggere depressioni che possono contribuire a diminuire l’apporto di acqua nelle fognature.
Di fatto quindi la “passeggiata” diventa un parco lineare, che nel suo sviluppo acquista progressivamente una sempre maggiore “naturalità”, mano a mano che ci si allontana dal centro città e in corrispondenza di aree con attività artigianali/commerciali ancora in essere o aree dismesse.
Rispetto a queste linee di indirizzo generali, abbiamo individuato 4 tratti (A, B, C, D) che presenteranno soluzioni diversamente caratterizzate in base alle seguenti variabili:
- i rapporti attuali e futuri con le aree che si affacciano su via d’Alaggio;
- le problematiche di accesso di alcune attività industriali in essere;
- le restrizioni della sezione disponibile per manufatti preesistenti;
- il progressivo allontanamento dal centro città;
- le larghezze della sezione disponibile tra banchina e confini delle proprietà;
- la variabilità in altezza del muretto di banchina;
- le diverse funzionalità che si vorranno attribuire al nuovo intervento;
Il tratto A.
Il primo TRATTO A di lunghezza circa 465 m partirà dalla fine della passeggiata esistente fino al Darsenale. Questo tratto avrà le stesse caratteristiche dell’esistente, quindi percorrenza a 80 cm da terra, camminamenti, rampe e sedute in legno. A partire da via Zara sarà possibile allargare la parte a verde e attrezzature a 6 metri. Tale profondità consentirà di realizzare, come detto prima, le isole tematiche, con un passo che nella parte iniziale le distanzierà l’una dall’altra di 40/50 m. In questa tratta verranno realizzate due isole per gioco bimbi, due per il relax e una a disposizione per un’estensione in esterno di attività di pubblico esercizio esistenti. Sarà il verde connettivo che raccorderà la quota di percorrenza con quella stradale. Queste aree verdi saranno caratterizzate verso strada da leggere depressioni utilizzabili come laminazione.
In questo tratto, è previsto anche il prolungamento della cosiddetta “passeggiata letteraria”, con leggii cadenzati con lo stesso passo di quelli già realizzati (saranno collocati a metà dell’interspazio tra le scalette di accesso alla sommità del muro di banchina), il cui tema sarà: “Ravenna città delle donne”. Verranno presentate la vita e le opere delle donne che hanno lasciato un segno tangibile nella storia e nella cultura ravennate.
Il tratto B.
In un secondo TRATTO B di circa 290 ml, si sviluppa dalla Raviplast fino a via Pirano. La parte pedonale, di larghezza costante di 3 m, scenderà gradatamente a terra per risolvere l’interferenza con l’ingresso degli automezzi della Raviplast, per poi risalire subito dopo, in corrispondenza ad una minor altezza della banchina, ad una quota di 30 cm, quota che consente di superare una serie di grossi manufatti di fondazione di bitte in acciaio, che non possono che essere mantenute, anche a memoria del loro passato legato al porto proto industriale.
L’interferenza è dovuta alla curva di accesso degli autoarticolati sotto all’androne di ingresso (che non può ovviamente essere allargato), curva che va ad interessare tutta la sezione stradale fino al muro di banchina. Si tratta mediamente di pochi accessi al giorno, per cui si ritiene accettabile la compresenza dei due tipi di transito. Per garantire la massima sicurezza possibile, la pavimentazione del percorso pedonale verrà realizzata in calcestruzzo drenante colorato, materiale a basso impatto ambientale le cui caratteristiche verranno meglio spiegate più avanti in un apposito capitolo. La diversa colorazione del percorso pedonale rispetto a quella stradale suggerirà una sorta di precedenza per i pedoni. Oltre a ciò verranno posti cartelli stradali e segnalazioni a terra per richiamare l’attenzione a tale interferenza da parte dei pedoni e da parte degli automezzi.
L’abbassamento della quota pedonale e l’uso del calcestruzzo drenante aumenta, assieme alle aree verdi, la capacità di smaltimento delle acque meteoriche.
Il tratto B è interessato da una isola per il fitness ed una per il gioco bimbi.
Il tratto C
Il terzo TRATTO C, di circa 260 ml, da via Pirano agli orti dell’Orangerie, si caratterizzerà sostanzialmente come la parte terminale del secondo, con una minore sezione complessiva della via d’Alaggio che si riduce fino a soli 15 metri e con la pavimentazione della passeggiata pedonale in calcestruzzo drenante.
In questo tratto sono presenti due interferenze: all’ingresso dei mezzi d’opera della Setramar e in corrispondenza dello sbocco del canale Lama: entrambe risolvibili con una puntuale restrizione della fascia a verde.
E’ stato instaurato un rapporto con la realizzazione della cosiddetta “Orangerie”, il parco relativo e gli orti, in corso di costruzione. Di fronte alla serra dell’Orangerie, il collegamento tra la nuova struttura e la strada sarà realizzata in parte a verde in parte in calcestre (per assicurare una continuità di accesso alla piazzola antistante la serra realizzata con la stessa finitura), di fronte al parco sarà realizzato un verde in continuità con il parco stesso, e di fronte agli orti la striscia tra la strada e il manufatto in calcestruzzo con cui terminano rampe e scalinata degli orti verrà realizzato in asfalto.
Ad arricchire le occasioni di frequentazione del comparto dell’Orangerie, sono state previste due isole, una di relax a cavallo tra l’ex tiro a segno e l’Orangerie, l’altra di fitness di fronte al parco dell’Orangerie.
Il tratto D.
Nel quarto TRATTO D, di circa 365 ml, la passeggiata diventa un percorso sinuoso nel verde, con una importante fascia verde a ridosso dei confini privati, in quanto la sezione stradale riacquista una dimensione di una ventina di metri.
Qui la pavimentazione del percorso pedonale diventa calcestre (una sorta di sbrecciato compattato ampiamente utilizzato nei parchi di grandi dimensioni), L’obiettivo è quello di marcare una maggiore “naturalità” della situazione (in questo tratto le costruzioni e le attività che vi si affacciano paiono avere rapporti solo per un ingresso di mezzi nella parte terminale) ed è anche quello di proteggere gli utilizzatori della passeggiata dall’impatto acustico del ponte mobile, che è continuo con punte davvero fastidiose al passaggio dei camion. Non sono previste isole tematiche, le occasioni di sosta sono discrete e immerse nel verde. L’andamento del percorso è anche leggermente ondulatorio, per aumentare il senso di naturalità e per riproporre nel verde le depressioni di decantazione delle acque.
Nella parte terminale, occorrerà allargare l’ingresso viario su via Attilio Monti, per consentire un passaggio protetto di collegamento al ponte mobile e per collegarsi in sicurezza alla pista ciclabile sul lato opposto. Sarà quindi spostato il guard rail esistente e risagomato il fosso a fianco.
In corrispondenza di via Attilio Monti si prevede sia il collegamento pedonale con l’attraversamento sul ponte mobile, sia il collegamento ciclabile con la pista ciclabile esistente su via Attilio Monti. Quest’ultimo collegamento prevede il tombamento del fosso e la realizzazione di un percorso in calcestruzzo drenante. Per colmare il dislivello tra fosso e sede stradale sarà realizzato un muretto di sostegno.
RAGGRUPPAMENTO RTP:
TEPRIN ASSOCIATI (Mandataria) - progettazione architettonica
ING. TOMMASO PAVANI (Mandante) - progettazione strutturale
P.G. LANDSHAPES (Mandante) - progettazione paesaggistica
IMAGE SRL (Mandante) - progettazione grafica
ING. CECILIA ROSETTI (Comune di Ravenna) - progettazione strada e coordinamento
P.I. IVAN PAPA (Comune di Ravenna) - progettazione impianti elettrici
Dott. GIANLUCA RICEPUTI (Comune di Ravenna) - progettazione opere fognarie