Si tratta del terminale del pontile che fa parte dell’organizzazione più complessiva del campo nudista di Lido di Dante. Al piano dell’acqua ci sono due zattere ancorate ai piloni di ferro. Alle zattere potranno attraccare motoscafi, pattini, windsurf e barche. La forma generale di questa costruzione è scavata per permettere l’attracco anche delle barche con albero alto. Dalle zattere esse potranno essere armate comodamente. Una scala conduce dal pontile al piano delle terrazze poste a nove metri di altezza. In una di queste è sistemato un piccolo bar costruito sul mare. Questa terrazza è coperta da una grande tenda colorata e disegnatissima. L’altra è invece schermata dal sole da una copertura in legno sospesa, come due grandi ali di farfalla. I piloni di sostegno a sezione ovoidale che si assottiglia verso l’alto sono in ferro, tutto il resto è in legno dipinto in blu: Il disegno della tenda riprende, liberamente frantumato e ricomposto, quello di Henri Matisse intitolato: “Les betes de la mer”.
Da: “Le città del sole sul litorale. Alle soglie del terzo millennio”. Anastasis editrice Ravenna. 1994
Progetto: Claudio Baldisserri
Plastico: Enzo. V. Moroni
Tenda: Beatrice Garramone